CIÒ CHE RESTA – appunti dalla polvere

Un uomo cammina. Forse è un artista che insegue la sua vocazione. O forse è solo alla ricerca di storie, mentre è incalzato dai suoi pensieri e assalito da improvvise apparizioni.

L’opera “CIÒ CHE RESTA – appunti dalla polvere” è il frutto del percorso teatrale realizzato tra il 2019 e il 2020 con 25 detenuti della casa circondariale della Spezia nell’ambito della seconda annualità del progetto “Per Aspera ad Astra – Come riconfigurare il carcere attraverso la cultura e la bellezza”.

Promosso da Acri e sostenuto da 10 Fondazioni di origine bancaria – tra cui Fondazione Carispezia – “Per Aspera ad Astra” coinvolge su tutto il territorio nazionale 12 istituti penitenziari e vede come capofila la Compagnia della Fortezza di Volterra.

La forma cinematografica scelta raccoglie “ciò che resta” del lavorìo creativo dei detenuti partecipanti ai vari laboratori (recitazione, drammaturgia, scenografia, scenotecnica, fonica) realizzati tra il 2019 e il 2020 dall’Associazione Gli Scarti, che gestisce e cura il progetto alla Spezia.
Con loro, a causa del blocco dovuto alla pandemia del marzo 2020, non è stato possibile portare a compimento la naturale e originaria forma teatrale. Si è scommesso così sulla scelta di un linguaggio cinematografico e della sua grammatica per non cancellare il lavoro e il valore umano dell’impegno dei partecipanti al progetto. Per non disperdere tutti i granelli di polvere che la vita e l’arte depositano su tutte le cose.
Nell’indagine artistica fonte di ispirazione è stata l’opera di Alberto Giacometti, il quale scriveva che «bisogna caricare di vita ogni particella di materia» per «dare permanenza a ciò che passa».
Un uomo cammina. Forse è un artista che insegue la sua vocazione. O forse è solo alla ricerca di storie. È incalzato dai suoi pensieri, assalito da improvvise apparizioni: frammenti di conoscenza, come parole, immagini o melodie, che inaspettatamente giungono fino a lui.
Incede attraverso luoghi a lui ignoti. Forse in nessun tempo reale. Il suo è un ambiguo oscillare tra realtà e finzione. È accompagnato da visioni discontinue di esseri umani… volti, segni, frasi, melodie, musiche e rumori, versi poetici e brandelli di prose inutilmente filosofeggianti. 
La realtà, spogliata del superfluo e del quotidiano, diventa incerta e sfuggevole, misteriosa e insondabile: restano solo i pochi tratti necessari a coglierla per un attimo.
Che cosa c’è di più lieve e sottile della polvere?

Durata 35 minuti circa

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